Impara a controllare, prevenire, gestire la tua impresa e ottimizzare gli investimenti.

Con la Mifid II e ancor più marcatamente con i lavori preparatori della Mifid III, la valutazione di adeguatezza si è rafforzata ampliando le informazioni che gli intermediari devono chiedere al cliente in occasione della profilatura.  L’inasprimento del controllo per la profilatura invita il consulente a conoscere e comprendere tutti gli asset investiti dal cliente e, nel caso di un cliente imprenditore, quelli investiti all’interno dell’impresa per una gestione attenta di tutto il patrimonio. Valutare la capacità dell'azienda di finanziarsi da sola e di farsi finanziare da parti terze diviene operazione imprescindibile per ogni imprenditore evoluto.

La comunicazione economica e finanziaria in un’impresa può essere definita come l’insieme delle informazioni razionalmente raccolte, validamente assemblate e opportunamente trasmesse a chi ne ha interesse. La maggior parte delle Micro-PMI non dispongono di strutture adeguate, né di efficienti sistemi informativi che siano in grado di fornire sufficienti informazioni sugli aspetti tattici e strategici dell’impresa. Di conseguenza, informazioni parziali o fuorvianti tendono a disallineare il rischio percepito dagli stakeholders da quello effettivo. Ottimizzare la comunicazione finanziaria può allineare il rischio percepito al rischio effettivo ed elevare il potere contrattuale dell’azienda nei confronti dei suoi stakeholders.

L’analisi di bilancio costituisce la modalità quantitativa per la valutazione dello stato di salute di un’impresa, consentendo di fare sia confronti temporali sulle performance aziendali sia confronti con l’andamento dei concorrenti. Attraverso una riclassificazione prudenziale, è possibile valutare la solidità, la liquidità e la redditività aziendale. L’analisi della solidità esamina le condizioni di equilibrio tra gli investimenti durevoli e le risorse finanziarie disponibili; l’analisi della liquidità permette di stabilire se l’azienda è in grado di far fronte alle proprie obbligazioni finanziarie a breve termine in modo economico; l’analisi della redditività misura, infine, la capacità di produrre reddito dall’impiego delle risorse investite.

L’analisi della Centrale Rischi Banca d’Italia permette di monitorare il livello di indebitamento aziendale ed è finalizzata a ottimizzare il merito di credito. Si basa sulla rielaborazione delle informazioni presenti nella banca dati, alimentate con frequenza mensile dalle informazioni generate dagli operatori finanziari e da ogni altro intermediario predisposto alla concessione di finanziamenti e garanzie. Essa consente di ricostruire la «storia creditizia», una «fotografia» d’insieme dei debiti contratti da famiglie e Imprese nei confronti del sistema finanziario, ed espone uno «scoring» bancario evidenziando le criticità.

L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale. Prevenire uno stato di crisi e dotarsi di strumenti idonei di monitoraggio è la migliore forma di tutela del patrimonio privato dell’imprenditore.

Stakeholders e investitori con sempre maggior frequenza si interrogheranno su cosa l’impresa stia facendo in termini di investimenti responsabili, su come tratti dipendenti e consumatori, la sua dedizione a iniziative di sostenibilità, nonché altre iniziative che ricadono nel perimetro degli ESG, e già da oggi bisogna prepararsi a fornire le risposte giuste. Per diversi motivi (regolatori, di filiera, di accesso al credito, …) la sostenibilità impatta su tutte le aziende e su tutte le filiere produttive ed è per questo motivo che diviene indispensabile rimanere al passo coi tempi.